Chiesa di San Polieucto (o Anicia Giuliana)


Arriviamo a San Polieucto (524-527); la chiesa venne commissionata dalla principessa Anicia Giuliana, la sua è definita da alcuni storici una rivoluzione, perché sino ad ora abbiamo visto che gli edifici basilicali avevano comunque una struttura coperta dal legno, in questo caso la struttura vien coperta da una volta o da una cupola (non si sa), si propende per la soluzione a cupola in quanto sono state trovate delle fondazioni della navata centrale di 7 metri (molto grandi), poi sono presenti una serie di contrafforti nel nartece, registriamo anche la presenza di capitelli a cesto ed infine la presenza delle esedre (che sono degli spazi semicircolari che normalmente arrivano a due piani, la loro funzione è in genere quella di distribuire il peso che arriva dall’alto in spazi vuoti). Si parla di rivoluzione perché qui tutte le strutture vengono riformate secondo una nuova concezione dello spazio, per esempio le colonne, i pilastri, i capitelli e addirittura le superfici di alcune pareti vengono scolpiti e smaterializzate attraverso la tecnica del traforo (attraverso la creazione di zone in luce e zone in ombra crea uno spazio molto più dinamico, creando delle sculture dinamiche); questa tecnica la troviamo per la prima volta in questa chiesa, che per molti aspetti si avvicina a Santa Sofia.